Dopo un incredibile intervento del deputato Cera (che si è messo a discettare intorno al vero significato degli insulti di ieri sera nei confronti delle deputate del Pd), Pia Locatelli interviene per ribadire un concetto che viene prima di tutti gli altri: che bisogna piantarla con il sessismo, con il machismo, con la questione maschile che non solo striscia, ma esplode a ogni occasione (come già rilevavo qui sotto).
Rinvio a Marina Terragni per tutte le riflessioni del caso. A cui mi permetto solo di suggerire che non siano solo le donne, ma prima di tutto e soprattutto gli uomini a dovere fare ciò che consiglia.
Le donne che fanno parte di queste istituzioni – tutte insieme, senza distinzione di schieramenti e/o correnti – dovrebbero duramente stigmatizzare quanto è avvenuto e non farsi nemmeno sfiorare dalla tentazione di difendere misoginamente i “propri” uomini. Specie in un momento politico come questo, in cui (vedi la prima pagina di “Il Giornale” di oggi: “Renzi ha le palle”) si torna a celebrare una politica virilmente muscolare, decisionista e cazzuta. E tra una “tagliola”, uno spintone e una volgarità da bar biliardo (e l’indimenticabile “boia chi molla” del 5Stelle Angelo Tofalo), le donne rischiano un arretramento sia nei numeri (nella bozza dell’Italicum, si parla un generico 50/50 nelle liste ma al momento non si prevede il principio dell’alternanza tra i sessi: dispositivo, quindi, inefficace), sia nelle logiche politiche.
In tempi tanto difficili abbiamo bisogno di decisioni responsabili, non di decisionismi. Di autorità e di competenza, non di prove di forza. Serve rete, non uomini soli al comando.
Una giornata davvero orribile, quella di ieri.
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