Trovo molto pasticciata la proposta di riforma del Senato che il segretario del Pd ha avanzato, senza peraltro presentare un testo scritto. Un Senato di più di cento sindaci, da convocarsi una volta al mese, con l'aggiunta di qualche decina di consiglieri regionali e di una ventina di «senatori a vita temporanei» non è più un Senato: è una via di mezzo tra l'Anci e la Camera dei Lords. Ed è un Senato in cui i protagonisti sono nominati, così da associarsi perfettamente da una Camera in cui i nominati saranno tutti quanti, grazie alle liste bloccate.
Ripropongo perciò all'attenzione dei lettori e dei parlamentari del Pd che dovranno discuterne il documento presentato in occasione della prima direzione del Pd del 2014. E consiglio, se vogliamo approfondire e affrontare l'argomento con quel minimo di serietà che richiede, di dare uno sguardo a quanto scrive Walter Tocci. Così evitiamo di fare cose che non hanno molto senso.
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