Durante la discussione della legge elettorale il Pd non ha potuto cambiare nulla perché altrimenti Berlusconi avrebbe fatto cadere il patto per le riforme (e, di conseguenza, il neonato governo guidato dal suo giovane alleato).
Ora, leggendo che cosa dice Forza Italia (la riforma proposta dal governo non va bene e ci vuole un incontro – riparatore – con Berlusconi in persona) viene da pensare che ci vorrebbe un po’ di cautela, sulle riforme, anche senza evocare il Vietnam.
E magari un po’ di capacità d’ascolto, se davvero si vogliono portare a casa le riforme, magari scegliendo una via più ragionata e consapevole, come abbiamo proposto da tempo, presentando una settimana fa una proposta complessiva, che potrebbe riscuotere molto più successo, senza scassare tutto quanto (la trovate qui, ci sono anche le slide…). Perché la cosa importante delle riforme è poi vederle approvate, con la qualità e il consenso necessario.
Se invece l’obiettivo è quello di prendersela con la «palude» (dopo avere scelto di guidarla, la «palude», senza passare per le elezioni), allora è un altro discorso. E a qualcuno fa venire in mente il Vietnam. Ci manca solo quello.
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