Contro la volgarità, le urla, le strumentalità, perché non tutto è strumentale, e Berlinguer era un’altra cosa: vale per tutti.
Contro il verosimile che si trasforma in mantra, in leggenda metropolitana, nel solito tanto peggio, tanto meglio.
Contro le imprecisioni, le semplificazioni, le parole violente: perché, come vuole Daniele Silvestri, per sua natura lo slogan è fascista.
Contro i conformismi, da una parte e dall’altra, le frasi ripetute a macchinetta, quel senso di claustrofobia per cui non ci sono alternative.
Contro la pochezza della politica, perché se andrà a votare solo la metà dei cittadini italiani ed europei mi dispiace ma non avrà vinto nessuno: avranno perso tutti.
Contro gli attacchi personali, le aggressioni, le malizie: perché è chi se li concede a essere fragile, a tradire spavento, a dimostrarsi debole.
Perché il coraggio è parente stretto dell’umiltà. Perché per capirsi bisogna abbassare il volume. Perché per distinguersi ci vuole stile, ci vogliono i contenuti, ci vuole cultura, ci vuole impegno.
Buon voto a tutti, per essere duri, ma senza essere stronzi.
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