Vittorio Emiliani riprende Danilo Dolci e ipotizza un’altra forma di protesta per i lavoratori della Rai (oggi, su l’Unità):
Non è con una giornata di sciopero che giornalisti, programmisti, tecnici Rai riusciranno a spiegare al Paese e ai 16 milioni di abbonati cosa vogliono e cosa rispondono a Renzi. Serviva, a mio avviso, uno “sciopero a rovescio”: dedicare cioè molto spazio l’11 giugno – magari una puntata serale di “Chi l’ha vista?” (la riforma) – per raccontare cos’è oggi la Rai, cosa sono i suoi bilanci, qual è il suo pubblico, come l’hanno ridotta i governi Berlusconi, quale riforma vera, profonda, incisiva si vuole, dall’interno, per fare più servizio pubblico, più cultura, più inchieste, un intrattenimento ed uno sport migliori, ecc. Con un giorno di sciopero e qualche comunicato sindacale si risolverà ben poco. E gli abbonati fedeli non sapranno cosa sta succedendo.
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