Paolo ci scherza su, ma non ha tutti i torti:
La direzione nazionale è stata convocata martedì, l’altro ieri, per giovedì, oggi. Prima alle 17, poi precipitosamente spostata alle 19 perché al partito si sono accorti che alla Camera erano previste votazioni. Ordine del giorno, approvazione del bilancio, che ovviamente non ci è stato inviato per valutarlo e decidere se votarlo o meno. Per la prossima volta, propongo una direzione “pressure test”: veniamo svegliati nel cuore della notte con una secchiata di acqua gelida, portati in uno stanzone e posti di fronte a una scatola misteriosa. Aperta la scatola, abbiamo dieci secondi per leggerci il faldone che contiene – potrebbe essere la riforma del Senato, le istruzioni per montare uno scaffale Ikea o l’ultimo libro del nostro segretario Matteo Renzi – e per votare. Se non votiamo in tempo veniamo sostituiti da Pier Ferdinando Casini.
Alla direzione di questa sera mancheranno molti esponenti, compreso il vostro affezionatissimo (questa volta non sono riuscito a ribaltare l’agenda). E chi parteciperà, dovrà discutere e approvare qualcosa che non ha avuto il tempo di meditare, come accade puntualmente a ogni occasione.
Un piccolo problema, si dirà, rispetto a quanto sta accadendo in questa brutta settimana per il Pd, ma è comunque un problema sul quale riflettere e intervenire.
Ultima annotazione: dopo più di sei mesi dall’avvio del ‘nuovo’ corso, i membri della direzione che si recano a Roma per le riunioni non ricevono alcun rimborso. E per chi non è parlamentare, come comprenderete, questo inizia a costituire un problema notevole.
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