Mi scrive Michela da Milano:
caro Pippo,
so bene che il problema ti sta a cuore ma forse non hai il tempo di fare tu stesso un salto in Stazione Centrale a milano dove da mesi arrivano senza sosta cittadini siriani in fuga.
Ieri ho finalmente trovato il tempo di dare il mio piccolo contributo portando due sacchetti di brioches, biscotti e sottilette per fare panini.
Gli ultimi aggiornamenti dicono che servono anche creme idratanti perché ci sono bambini ustionati dopo giorni sui barconi sotto il sole e anche tanti pennarelli e carta per farli disegnare.
Nel mezzanino della Stazione Centrale ormai c’è un mondo che può sfuggire all’occhio più o meno disattento dei viaggiatori in transito. Ogni giorno arrivano famiglie impaurite e stremate, che hanno abbandonato tutto.
Il ministero degli interni continua ad ignorare il problema, ma per fortuna Milano e chi la amministra stanno mostrando il loro lato migliore. Nel poco tempo che ho passato su quel mezzanino ho visto cittadini come me che con un sorriso consegnavano sacchetti, un sorriso anche un po’ imbarazzato consci che davanti alle necessità quattro brioche sono una goccia nell’oceano.
Ho visto i volontari con casacca arancione sorridenti ed entusiasti nonostante la fatica e il dramma che li circonda, ma efficienti e veloci grazie ad una splendida organizzazione. Ho visto anche i due assessori, Majorino e Granelli, che da mesi si occupano instancabilmente dell’emergenza dei profughi siriani e ho capito ancora una volta quanto bene abbiamo fatto a votare in quel modo nel maggio del 2011.
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