Il perfido Vannino Chiti – dipinto da mesi come il principale antagonista delle riforme, nemico del popolo, sommo ostruzionista e difensore dello status quo – ha proposto, questa mattina, nell’aula del Senato, una soluzione per discutere nel merito e seriamente i punti fondamentali della riforma, uscendo da una contrapposizione voluta dal governo (il metodo del «solo contro tutti» che secondo Ilvo Diamanti porta un sacco di consenso, ma che mi sembra l’atteggiamento più sbagliato da assumere quando si discute di riforme costituzionali). E il governo, questa mediazione, l’ha salutata con favore.
Una bella mattina per chi da mesi, invano, cerca di spiegare che le riforme si fanno in Parlamento, che il governo deve essere sobrio (per motivi costituzionali, appunto) e che – soprattutto – le cose si possono fare meglio, senza brandire le mitiche riforme come se fossero un monolite pronto per essere lanciato contro questo o contro quello.
Sta a vedere che se ci sarà una riforma, sarà anche merito dei gufi. Che storia.
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