È importante precisare una questione, prima ancora di entrare nel merito di quanto stiamo discutendo.
La legge delega è uno strumento che consente al Parlamento di dare istruzioni al governo, in modo preciso dal punto di vista del merito, delle modalità e dei tempi, su un argomento definito.
In questo caso, la legge delega riguarda i diritti, e quindi è ancora più delicata.
Ci troviamo un testo vago. E il governo ha deciso di porre la fiducia. Una fiducia peraltro non sul testo uscito dalla Commissione competente (già emendato dal governo), ma su un testo rivisto dal governo.
In questo caso la delega è circolare: il governo delega il governo sul lavoro, chiedendo al Parlamento di votare la fiducia, senza discussione dell’aula sulle singole proposte emendative, in previsione di un lavoro legislativo di cui si occuperà esclusivamente il governo (con un parere delle Commissioni parlamentari).
A me sembra una cosa molto grave e immotivata. Un atto di prepotenza e insieme di debolezza: che male c’era a discuterne in aula, sulla base del confronto democratico? Quali sono le ragioni di una tale forzatura? È davvero questa la nostra cultura politica e istituzionale?
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