Abbiamo parlato di Abruzzo e Molise, due Regioni governate dal Pd che intendono ricorrere alla Corte costituzionale contro lo Sblocca Italia, fiore all’occhiello del governo del Pd.
Che cosa succede in Basilicata, la regione più trivellata? Nelle settimana passate abbiamo raccontato la storia di Enzo Folino, deputato Pd che si è autosospeso, ha scritto al segretariopremier una lettera aperta e nessuno gli ha mai risposto.
Oltre a Folino, segnalo quanto mi scrive una studentessa, Annarita:
Mentre Molise e Abruzzo annunciano il ricorso alla Corte costituzionale, nella mia regione, la Basilicata, le istituzioni remano in senso opposto. Rappresentanza parlamentare e giunta regionale si sono dette contrarie ad ogni genere di impugnazione ritenendo che non sussistano le condizioni per ricorrere in Corte costituzionale. In contrasto con le suddette posizioni quella del Presidente del Consiglio regionale Lacorazza, il quale ha espresso pubblicamente la necessità di impugnare il contestato art. 38.
Ma il popolo lucano non ci sta: cittadini, studenti e movimenti stanno organizzando in questi giorni cortei, proteste e incontri per informare e manifestare dissenso e preoccupazioni per le sorti della nostra regione. Ho letto di una prossima direzione regionale del Pd per convenire ad una posizione comune. Vedremo cosa verrà stabilito.
Inoltre il 17 novembre a Matera avranno luogo i festeggiamenti per il
titolo di capitale europea della cultura 2019. Non poteva esserci notizia migliore ma spero che l’enfasi per questo traguardo non porti nel dimenticatoio l’annosa questione petrolio. Di questi tempi ahimè tutti i dubbi sono leciti.
Nessun politico nota la contraddizione segnalata da Annarita, tra la celebrazione dei sassi di Matera e la liberalizzazione delle trivelle?
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