Per quanto riguarda la legge di stabilità, oltre agli argomenti e alle proposte di cui abbiamo già parlato, varrebbe la pena di ricordare che i tagli previsti per le mitiche province (1 milardo per il prossimo anno e 2 per quello successivo) sono letteralmente insostenibili per garantire le funzioni fondamentali di quegli enti. Enti che sono stati aboliti solo a parole, perché l’unica cosa che è stata abolita, per ora, è l’elezione diretta da parte dei cittadini dei consiglieri provinciali e del loro presidente.
Ora, con quei tagli, si tolgono i servizi ai cittadini, non gli stipendi della casta. E non si sblocca la burocrazia, si paralizzano i territori e le comunità. Non è un fatto mediatico, purtroppo: è un fatto politico. La dura realtà. Il penoso lavoro degli amministratori che si trovano a vivere in questi tempi così veloci e televisivi (già).
Spero che qualcuno, altre ai soliti gufi, voglia farlo presente. Se lo faccio io, i tagli rischiano pure di aumentare (scherzo, ma viste le reazioni scomposte di ieri, nei confronti di proposte molto opportune e di buon senso, non si sa mai).
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