Consiglio la lettura del libro di Barbara Spinelli, La sovranità assente, uscito in queste ore (Einaudi).
Spinelli, citando il futuro «irrevocabile come il passato» di un racconto di Borges (Il giardino dei sentieri che si biforcano), parla di «assassinio del possibile», che è possibile contrastare solo ricorrendo all’«uomo delle possibilità» di Musil:
È questo che rende così insopportabile il mantra che sentiamo ripetere: «Non c’è alternativa». È una locuzione adeguata agli eventi solo quando sono trascorsi, e scritti in un certo modo. Quando si condensano in una narrazione teleologica, finalistica, e tutti i «se» vengono scartati come futili o idealisti. È una delle operazioni mentali più fraudolente che si possano immaginare, quest’oggi sequestrato e traslocato nel mondo di ieri. Nulla si può cambiare, neanche lontanamente sono ipotizzabili biforcazioni.
Ulrich, l’Uomo senza Qualità, definisce se stesso come Möglichkeitsmensch, un uomo delle possibilità – un possibilitario – che non smette d’innervosirsi davanti al cosiddetto senso della realtà, delle «cose come sono». […] Sempre tenendo in mente che i se sono importanti, che i sentieri che possiamo imboccare sono innumerevoli – non uno soltanto – e si biforcano costantemente come nel racconto di Borges.
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