Il Presidente del Consiglio ha dichiarato di avere stoppato il decreto fiscale che il suo stesso Governo aveva licenziato, con tanto di norma salva-evasori (almeno quelli fino al 3%, che in alcuni casi sono milioni e milioni…), che poteva servire anche a Berlusconi. Qualcuno – anzi, “i professionisti del retropensiero”, insomma i soliti gufi – ha “immagina[to] che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio”, ha dichiarato stasera Renzi parlando al Tg5. Pensate, se non ci fosse tutta questa malizia, tutto andrebbe così bene, e invece… D’altronde può darsi che quando si continua a chiedere sempre ai soliti, a quelli che lavorano e pagano le tasse (magari direttamente prelevate in busta paga), a quelli che vedono crescere l’IVA di anno in anno (e non ci siamo ancora fermati) e continuano a non poter scaricare, ecco può darsi che quando tutti questi cittadini vedono fare un bel condono agli evasori fino al 3% un po’ si innervosiscano e magari – se ne hanno ancora voglia – malizino anche un po’.

Ma la domanda è: chi ce l’aveva messa quella norma che, come spesso accade in Italia, ha perso il padre e anche la madre e tutte le zie e gli zii? Qui sembra che a “stoppare” il decreto sia stato proprio chi lo ha in realtà lanciato: un caso di “autostop”.

P.S.: Gli evasori (e magari uno in particolare), però, potrebbero dover portare solo un po’ di pazienza, perché, in realtà, non sembra che il Governo sia pentito della scelta in sé, ma solo dispiaciuto che su questa ci sia stato un “retropensiero”. Infatti, la norma è solo rinviata, visto che – dice ancora il Presidente del Consiglio – “la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo le votazioni per il Quirinale e e la fine dei servizi sociali di Berlusconi a Cesano Boscone e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano di cui temere”. Tanto che qualche professionista del retropensiero potrebbe mettersi già all’opera per dire che allora lo scambio è comunque possibile, seppure con una diversa tempistica: è, insomma, solo rinviato. Quanta malizia!

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