Per andare a sbattere?
Perché è difficile non notare nell’ordine: il 3 per cento a Natale, con la famosa manina che poi era la sua e che tornerà – tipo film horror – a febbraio; la corsa per le riforme costituzionale e elettorale alla «o la va, o la spacca», nonostante la prudenza e il buon senso e la prassi consigliassero molto diversamente; la nonchalance con cui ha ricevuto notizia dei pasticci liguri, senza nemmeno porsi il problema che un pezzo di partito se ne sia già andato; il linguaggio che è tornato allo scontro tra nuovi vs. palude (e ai gufi da palude e via dicendo, che a furia di parlare di gufi non è che porta sfortuna?).
Non so, ma c’è qualcosa che fa pensare che il piano B, nel caso domani le cose dovessero incartarsi al Senato, non è quello di rinviare a dopo il Presidente le due riforme, per affrontarle con maggiore tranquillità. No, il piano B è il voto. Con il Consultellum.
Del resto, siccome è fortissimo, vince anche con il Consultellum, quindi problemi non ne ha. E di sicuro non ne ho nemmeno io.
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