Mi è arrivata questa lettera:

Cara/Caro parlamentare del Partito Democratico,

le chiediamo, dopo averlo chiesto al presidente del suo partito, di esprimere le sue preferenze per i candidati alla presidenza della Repubblica. I nomi proposti dai parlamentari del Pd saranno votati dagli iscritti al M5S on line nei prossimi giorni. Rendere pubblica una rosa dei nomi crediamo sia un esercizio di democrazia oltre che un ponte tra forze democratiche e un obbligo di trasparenza verso i cittadini.

Il presidente della Repubblica deve essere espressione del Parlamento e non di trattative tra poche persone, chiunque esse siano, così come vuole lo spirito della Costituzione. Crediamo che una elezione nei primi tre turni con la partecipazione delle forze di opposizione e alla luce del sole sia un modo per dare autorevolezza al prossimo presidente della Repubblica come rappresentante di tutta la Nazione e per non confinarlo alla qualifica di “nominato”. Aspettiamo una sua eventuale risposta a questa mail.

Cordiali saluti.

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

Ho risposto con il post qui sotto, che ha lo stesso titolo. Una lettera aperta, come aperta e trasparente e seria deve essere la discussione. E credo sia giusto che tutto il Parlamento si misuri in modo libero sulla questione, essendo questo il metodo che i costituenti ci hanno implicitamente suggerito con le alte soglie previste per l’elezione (che noi, nel riforma re la Costituzione, stiamo aumentando, anche per le votazioni successive alla terza, per le quali il testo vigente prevede la maggioranza assoluta, ai 3/5 prima dei componenti e poi dei votanti, anche se poi diciamo di voler eleggere questa volta il Presidente alla quarta, quando c’è la maggioranza del 50% più uno…).

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