È una delle più celebri frasi di Sandro Pertini. Non mi adeguo, disse, nemmeno al mio partito, se il mio partito si compromette e si rende irriconoscibile.
Oggi siamo andati con Luca Pastorino a Stella San Giovanni, per chiudere in bellezza e passione la sua campagna elettorale.
Siamo andati alla casa di Pertini, perché da tempo ci siamo mossi per trovare qualcuno che contribuisse ai lavori di restauro e di ristrutturazione: avevo tempo fa letto su un giornale che la casa-museo aveva bisogno di cure e che era parecchio trascurata. E lo abbiamo trovato, questo qualcuno, in una cooperativa che si è detta disponibile a intervenire, senza chiedere nulla in cambio, se non di poter partecipare.
In una campagna in cui abbiamo voluto parlare alla sinistra che si è persa e a chi non crede più nella politica, citofonare Pertini ci sembrava la scelta più giusta da fare.
Per rispondere a chi dice che bisogna adeguarsi, che non ci sono alternative, che tutto è già scritto. Pertini per tutta la sua vita ha dimostrato che non è vero niente. E che la condizione necessaria per cambiare è essere coerenti e fedeli non al capo di turno, ma ai propri ideali.
Con Pastorino a casa di Pertini. Perché la politica non è solo potere e non deve essere soltanto velocità e furbizia. Davanti a una pipa, scorrendo le sue foto di antifascista, con le colline davanti al mare e una bella parola – equivocata ma sempre affascinante: socialista.
In bocca al lupo alle liguri e ai liguri: possono cambiare. Se lo faranno, staranno bene, come siamo stati oggi, a casa del Presidente.
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