Una dura denuncia di Marco Omizzolo sulla schiavitù nelle nostre campagne.
Avevamo chiesto e proposto attraverso una pubblicazione (Expo della dignità l'abbiamo chiamata) che l'anno di Expo ci portasse a legiferare sul caporalato, sul consumo di suolo, sulla riduzione dello spreco, sulla promozione di una campagna mondiale contro la fame (mentre pullulano le occasioni in cui si parla di cucina, per capirci): a settembre rilanceremo perché il tema, per millemila ragioni, è strategico. Ed è collegato a quello della pace e del sostegno allo sviluppo dei nostri dirimpettai al di là del mare, casualmente collocati tutti intorno al Mediterraneo. Che poi vengono qui, e allora tutti a parlare di ruspe e di espulsioni. Nel frattempo qualcuno è ridotto in schiavitù. Sapete com'è.
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