Già mi dicevan gufo: ora mi tocca pure ricevere, a mia volta, le gufate. Da parte di chi, anche a sinistra, sta scommettendo tutto sul fallimento della campagna referendaria.
Come ho già spiegato, non si preoccupino: avendo lasciato maggioranza e partito della nazione, ho messo in conto un po’ di rischi. E non mi spaventano certo le piccole miserie di chi, pur essendo stato informato due mesi prima dell’inizio della raccolta, continua a ripetere bufale a nastro.
Anzi, dirò di più: come in quel cartone – la collaborazione di Nina mi aiuta molto – si scopre che i gufi possono ridere. E divertirsi. Come Anacleto, l’amico di Merlino. E guardare le cose con molta ironia, facendo però cose molto serie.
Abbiamo già raccolto decine di migliaia di firme, siamo pronti a far banchetti in ogni dove sabato e domenica, gli uffici comunali sono già stati raggiunti da molti cittadini, i nostri 200 comitati sono ormai a pieno regime, e il sorriso viene spontaneo.
Anche perché trovi impiegati comunali disponibili, segretari generali competenti (bell’idea abolirli, geniale), centinaia di ragazze e ragazzi che fanno i loro primi banchetti in giro per l’Italia. E sapete per cosa: per dare un segnale politico, per abrogare schifezze, per ridare fiato alla democrazia e voce ai cittadini.
E mentre molti discutono se allearsi o meno al partito della nazione (ammazza che opposizione dura!), ci cimentiamo in una sfida diversa.
Chi non la capisce ha tutta la nostra solidarietà. Davvero.
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