Il primo cittadino si sofferma anche sulla nascita di Sinistra Italiana (in Sardegna i consiglieri di Sel hanno ribadito di voler continuare sulla stessa strada, senza “mutamenti occasionali”): “Mi sento abbastanza tirato per la giacca – spiega -. So che si è formato un gruppo parlamentare che si chiama Sinistra italiana, ma nessuno mi ha avvisato dello scioglimento di Sel e della formazione di un nuovo partito.
Suggerirei comunque in una fase così difficile per il nostro Paese, nonostante i mal di pancia e i dissapori, di stare insieme- conclude Zedda-. Anche perché alcuni atteggiamenti da parte di alcuni ex del Pd che stanno guardando verso Sel, come Fassina o Civati, sanno più di fidanzati mollati in malo modo, che di grande slancio politico”.

Così il sindaco di Cagliari Zedda. Mi dispiace che si usi il dileggio nei confronti di chi ha fatto una scelta impegnativa, da parte di esponenti di Sel che dovrebbero salutarla con favore. Dispiace perché era già successo a luglio, quando mi fu detto che non mi dovevo occupare di Sardegna perché sono di Monza (pensate un po’).

Non intendo replicare con lo stesso tono, perché non mi appartiene. Faccio solo una banale considerazione che peraltro mi accompagna da mesi: quando insisto sull’autonomia lo faccio solo in termini politici, non personali. A Cagliari e a Milano, purtroppo, si è scelto di seguire un modello diverso, quello di sostenere lo schema dell’alleanza con il Pd. E qualche giorno fa è stato lo stesso Pd, dalla viva voce di Renato Soru, a chiedere chiarezza. O con noi o contro di noi, in un perfetto schema renziano. Lo stesso Pisapia ha ribadito il concetto, dicendo che ci sono persone che vogliono rompere il centrosinistra.

Vorrei essere chiaro per l’ultima volta: chi ha rotto il centrosinistra è chi ha scelto di sostenere una riforma costituzionale pessima, una legge elettorale pericolosa, una normativa sul lavoro che piace a Sacconi, lo Sblocca Italia di Lupi, l’inversione a U sulle tasse sula casa, l’innalzamento della soglia del contante e il Ponte che piace ad Alfano.

Non so se ciò si percepisce in Sardegna o a Milano, ma penso sinceramente che un sindaco dovrebbe prendere parola contro certe cose, non contro chi vi si oppone.

Per adottare la raffinata metafora di Zedda, se proprio si intende usare un linguaggio colorito, diciamo che il Pd ha ‘mollato’ il suo programma e molti dei suoi elettori, nonché i propri alleati (fin dall’inizio di questa legislatura). Alcuni di noi, in ragione di questo tradimento, hanno detto basta, perché una relazione così è pericolosa. Non per noi, che non abbiamo l’ossessione per i posti e per il potere, a cui abbiamo saputo rinunciare senza fare una piega. Per il Paese, la sua cultura e la sua politica.

E lo diciamo proprio con grande slancio politico, che ci dispiace non condividere con persone come Zedda, che la pensano – mi pare evidente – diversamente.

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