Mi scrive Lorenzo Cimino:
I docenti precari della scuola non ricevono lo stipendio da settembre.
Contrariamente a quanto dichiarato dal Ministero su una emissione speciale che avrebbe dovuto aver luogo prima il 13 novembre poi slittata al 16 e infine prevista per il 20, i docenti sono rimasti con un palmo di naso. Ad una iniziativa della Flc Cgil il direttore generale delle risorse umane e finanziarie dott. Greco e il Capo Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione e di Formazione del MIUR dott.ssa De Pasquale ci hanno confermato che le somme fin qui erogate copriranno fino all’80% degli stipendi dovuti mentre per il mese di novembre si parla chiaramente di incapienza: non ci sono soldi!!! Il Ministero continua a rimandare di data in data l’ordine per effettuare i pagamenti, cosa tanto più inaccettabile se pensiamo ai soggetti colpiti dal mancato provvedimento.
Il diritto ad una (adeguata) retribuzione è garantito dalla Costituzione indipendentemente dalla tipologia di contratto.
I precari di certo non possono vivere d’aria, ci sono bollette mutui e affitti da pagare! Occorre anche ribadire la necessità di superare il sistema attualmente utilizzato per il pagamento delle supplenze, che pur avendo liberato le scuole dal calcolo e da altre incombenze, tuttavia non funziona: non solo tecnicamente (il Sidi è lento e farraginoso oltre che soggetto a defatiganti inefficienze e interruzioni) ma anche come logica costruzione basata su uno stanziamento cronicamente insufficiente e gravato da lentezze e controlli Mef improduttivi e penalizzanti.
Sono anni che vi sono ritardi nel pagamento degli stipendi dei supplenti (rispetto ai quali il Miur attribuiva la responsabilità alle segreterie delle scuole…) ed ora che è stata modificata la procedura siamo nuovamente nella stessa situazione, se non altro è evidente il motivo: la mancata copertura finanziaria!
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