Mi è appena giunta la newsletter di Riparte il futuro. Dice così:

Siamo oltre 40.000 ad aver firmato contro il provvedimento che porta a 3.000 euro il tetto per l’uso del contante. Non è bastato per farci sentire. Non è bastato contattare tutti i membri della commissione Bilancio al Senato, spiegando l’evidente correlazione tra contante ed evasione fiscale.

Non sono stati sufficienti i pareri autorevoli di Raffaele Cantone (Autorità anticorruzione), Franco Roberti (Procuratore nazionale antimafia), Rossella Orlandi (presidente Agenzia delle Entrate), gli studi internazionali, i dati scientifici che dimostrano l’inopportunità di una norma che finirebbe per aiutare l’economia sommersa senza contribuire, come viene asserito, a incrementare i consumi.

Da ultimo, neppure l’ipotesi che la Francia porti la soglia per l’uso del contante al di sotto degli attuali 1.000 euro per contrastare il terrorismo internazionale, viene ritenuto un avvertimento da prendere in considerazione.

Il governo, nonostante alcuni ministri si siano dichiarati contrari al provvedimento e i dubbi espressi da numerosi parlamentari della stessa maggioranza, ha deciso di non fare passi indietro in materia di contrasto all’evasione fiscale e di porre – sulla legge di Stabilità – la questione di fiducia che di fatto congela la possibilità di una discussione franca al Senato.

La Finanziaria è in discussione in Aula e noi dobbiamo far capire che siamo in tanti, poco propensi a farci zittire. Perché il provvedimento sul contante rischia di facilitare evasione fiscale ed economia sommersa, fenomeni per cui l’Italia ha un triste primato in Europa.

Non credo di dover aggiungere altro.

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