Si fa un gran parlare (parecchio a sproposito della legge) per la riduzione dell’Iva sugli assorbenti presentata da Beatrice Brignone e da me.
Se ne sentono di ogni, come se l’Italia fosse su un altro pianeta.
Per prima cosa la proposta è considerata bizzarra, chissà perché, mentre negli altri paesi è presa molto sul serio. Il Senato francese ha già provveduto a ridurre l’Iva al 5,5%, se ne discute anche in Uk (con particolare riguardo alla destinazione dei fondi proprio di quella tassa), se ne dibatte anche negli Stati Uniti.
Ieri si è parecchio divertita Luciana Littizzetto, in uno sketch irresistibile e irresistibilmente male informato, proprio nelle ore in cui ne parlava Obama, guarda un po’. C’è anche il video, così magari ragioniamo. E una battuta da segnare in bold: «I suspect it’s because men were making the laws when those taxes were passed».
Littizzetto dice che ci sono «cose più importanti»: settimana scorsa ci siamo occupati della Costituzione, ma credetemi è un modo sbagliato di ragionare, ci sono molte cose importanti e l’equilibrio di genere, in tutte le sue forme, lo è.
Dice Litti che dovrei occuparmi per esempio della parità salariale tra donne e uomini. Non essendo stato mai invitato a Che tempo che fa (com’è noto), probabilmente gli autori si sono dimenticati (in buona fede) che sono uno dei pochi maschi che ha fatto una proposta in questo senso, tra il marzo e l’aprile dello scorso anno.
Da ultimo, da mesi stiamo lavorando a una proposta sulla corretta applicazione della legge 194, per affrontare la questione in modo compiuto, contrastare il ritorno (confermato dalle statistiche) a pratiche abortive clandestine, fare in modo che tutto il territorio nazionale non ci siano disparità di sorta. Nei confronti delle donne.
La 27ora e Presa Diretta se ne occupano con dati agghiaccianti.
La presenteremo nelle prossime ore, mettendola a disposizione di tutte e tutti. Insieme al lavoro che Brignone ha avviato con i centri anti-violenza (nonostante un pessimo emendamento del governo contro il quale ci siamo mobilitati), con il contributo del collega Andrea Maestri e del vostro affezionatissimo.
Non credo ci sia molto da ridere, credo ci sia molto da fare.
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