La decisione del governo nell’indicare nel 17 aprile la data del referendum popolare sulle trivelle è la cosa più stupida, volgare, costosa e antidemocratica che si potesse fare. Mattarella dica qualcosa. È il momento.
Scelta doppiamente sbagliata: perché si spendono moltissimi soldi (si parla di 300 milioni) dei contribuenti (senza accorpare referendum a elezioni amministrative: e pensare che Renzi avrebbe voluto accorpare il referendum costituzionale, per dire come sguazzi nelle contraddizioni senza alcun pudore) e perché lo si fa con l’ovvio obiettivo che non si raggiunga il quorum, così da rendere inutile la consultazione. Una consultazione richiesta da Regioni spesso guidate dal partito di cui il premier è segretario.
Non basta mai. I cittadini non contano mai, conta solo il disegno di potere di un governo che compie scelte sbagliate a ripetizione e che umilia il libero confronto democratico.
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