Ieri Alfano ha chiesto alla sinistra (sinistra, quale sinistra?) di «rompere ANCHE il tabù del Ponte sullo Stretto». Sono uscite millemila agenzie, il tripudio di Lupi (che è tornato alle emozioni dello Sblocca Italia, c’è da capirlo) e a tutte e tutti è tornata alla mente la boutade di qualche mese fa del premier stesso, che aveva riaperto la discussione.
Ci si aspettava una reazione veemente del Pd, o della minoranza del Pd, o di qualcuno del Pd o di un esponente del Pd. Nulla. Mentre il Wwf parlava di «tuffo nel passato», nessun politico (parlamentare o ministro, nemmeno un sottosegretario) del Pd rilasciava alcuna dichiarazione alle agenzie o alle redazioni. Dichiarazioni non dico di contrarietà, non sia mai, ma almeno di cautela o di preoccupazione.
Leggo che il Foglio parla di «un nuovo Nazareno segreto», di un Berlusconi che non sa decidersi tra i due Mattei. Non so se sia vero, quello che so è che il Nazareno è già tra noi, ogni giorno, non solo e non tanto nelle alleanze, nei programmi, nelle scelte, nelle parole, nel linguaggio e nei riflessi stessi. Che a volte mancano. Appunto.
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