Manca una settimana al referendum sulle trivellazioni, una consultazione piccola ma non così trascurabile come viene presentata dalla propaganda governativa e per molti di noi importante.
Possibile si sta muovendo in tutta Italia per chiamare le cittadine e i cittadini al voto.
Come sapete, con l’ultima legge di stabilità il governo ha invertito la rotta rispetto allo Sblocca Italia (a cui ci opponemmo con la nostra campagna dello scorso anno).
Una marcia indietro rispetto alle trivelle, diciamo così, che riguarda però solo parzialmente – questo è il punto – quelle all’interno delle 12 miglia (le cui concessioni andranno a scadenza tra il 2018, la prima e il 2034, l’ultima), mentre non porta a nessuna mitigazione né ad alcun intervento per quelle oltre quella linea (personalmente pensavo che fossero intervenuti anche su queste ultime – mi sembrava logico – ma mi ricordavo male).
Con il 17 aprile non si chiuderà il capitolo, insomma, ma si darà un’indicazione precisa, a cui sarebbe auspicabile si aggiungesse una riflessione più seria sul tema delle concessioni, per questo e per altri beni pubblici del nostro territorio.
Sarebbe bello ci foste tutte e tutti voi.
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