Lo scrive laVoce.info.
Come è accaduto per altre, precedenti, consultazioni popolari, anche quella del 17 aprile sta assumendo una valenza che va molto oltre il significato del mero quesito referendario. Si è infatti acceso un dibattito intorno al referendum “no-triv” che divide la politica e l’opinione pubblica.
Il fatto è che questo referendum implica una scelta di prospettiva, di visione, di valori differenti, se non addirittura opposti, che investono la politica energetica e ambientale del nostro paese. Ed è la vera ragione per cui un quesito poco significativo assume i contorni di una battaglia civile-economica-politica.
Ecco, di questo si tratta: di un referendum dal contenuto parziale (anche perché è il ‘residuo’ di una più larga iniziativa referendaria, come sapete) ma dal significato politico generale.
Nella speranza che il Presidente della Repubblica si associ alle dichiarazioni del Presidente della Corte costituzionale, andare a votare è importante, per ragioni che riguardano la democrazia di oggi e l’energia di domani.
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