Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, ha scritto con Giuliano Foschini Il contrario della paura, un testo, pubblicato da Mondadori, convincente fin dal titolo.
Nelle prime pagine affronta la questione dell’anti-terrorismo collegandola al tema dell’immigrazione. E scrive così:
Davanti a una situazione di questo tipo, come si può pensare di alzare muri? Come si può valutare una priorità la politica dei respingimenti? E non, invece, serie iniziative per punire con severità i trafficanti di uomini? […] Penso, soprattutto, al reato di immigrazione clandestina che, a mio avviso, andrebbe immediatamente abolito.
Roberti motiva questa sua presa di posizione (che condividiamo e che il governo ha invece rinviato sine die) con ragioni giudiziarie, economiche, di costi e benefici complessivi.
Un altro punto fondamentale riguarda i tempi d’attesa per i richiedenti asilo. […] La legge prevede che le risposte delle commissioni debbano arrivare nel giro di tre settimane. E, invece, i tempi medi di attesa superano l’anno, in alcuni casi si arriva addirittura a due. Un processo che danneggia i migranti i quali, durante il protrarsi dei tempi di attesa previsti dalla legge, vengono privati del del diritto di sapere se possono usufruire o no della protezione internazionale umanitaria. E, soprattutto, danneggia lo Stato, che spende per la loro accoglienza circa 40 euro al giorno: soldi che non finiscono nelle tasche dei migranti, a cui vanno soltanto 2 euro al giorno, bensì in quelle delle società che gestiscono l’accoglienza.
Un costo che Roberti quantifica in 5000 euro per migrante più di quanto sarebbe necessario.
Ecco, un invito alla lettura. E un invito alla politica.
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