Leggo di fronti e contro fronti, di calcoli e di schieramenti.
Preciso una cosa per me fondamentale: come già per le trivelle, anche per la Costituzione, il mio personalissimo “no” non è politicistico, ma tutto fondato nel merito e nella sostanza.
Iniziai a pensarla così addirittura prima che ‘morto’ un premier se ne facesse un altro.
Un Senato che rimane e che non è eletto dai cittadini, ma da consiglieri regionali che si scelgono tra loro, con qualche sindaco a completare il quadro: anche no.
Un processo di ricentralizzazione totale rispetto al sistema delle regioni e degli enti locali (contraddittorio con il punto precedente, peraltro): anche no.
Un sistema elettorale sullo sfondo che ammazza la rappresentanza e il pluralismo: anche no.
Risparmi molto piccoli e alti costi per la democrazia e per il confronto parlamentare: anche no.
Una riforma che apre la porta sbagliata e ne chiude tante altre: anche no.
Ecco, così ci chiariamo da subito e evitiamo di fare confusione, come invece fa, ricorrendo a parecchie furbizie – sul Corriere di oggi – la ministra Boschi.
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