Giampaolo Coriani scrive:
Uno potrebbe essere contento leggendo la sentenza della Cassazione di cui parlano tutti.
Potrebbe dire che alla fine c’è una giustizia, che se un senzatetto ruba cibo per 4 euro in un supermercato, ma viene assolto perchè il fatto non è reato se costretto dalla fame, il sistema funziona. E invece è proprio qui il problema e non riguarda solo il sistema, ma la nostra società.
Il problema è che un cliente ha visto un senzatetto andare alla cassa con un wurstel in tasca e, invece di dire, no dai, te lo pago io, magari con gli altri clienti presenti, in quattro sarebbe costato un euro a testa, ha avvertito la vigilanza.
Il problema è che la direzione del supermercato, avvertita dalla vigilanza, invece di dire lascia qui il wurstel e vai per la tua strada (perché non si può dire vai a casa a un homeless) ha sporto denuncia per furto.
Qui la giustizia non ha ancora cominciato a funzionare ma siamo già usciti dai binari della civiltà e della convivenza.
Non starò qui a fare paragoni con altre fattispecie ed altri indagati e imputati, fatto sta che qui la macchina della giustizia è stata implacabile e inarrestabile.
Nessuna richiesta di archiviazione, e tre gradi di giudizio senza che sia intervenuta alcuna prescrizione.
Quindi un avvocato difensore si presume in gratuito patrocinio, quindi pagato da noi, un pubblico ministero, almeno tre processi, immagino la direttissima, poi l’appello e infine addirittura la Cassazione. Addirittura la Cassazione.
Per 4 euro, quanto abbiamo speso, in tempo e denaro? Quanti altri fascicoli sono stati ignorati per dedicare l’implacabile macchina della giustizia a questa fattispecie?
Ecco, la vicenda di Genova ci dice che la nostra giustizia penale non funziona per niente. E anche che, a monte, la nostra società non funziona, perché una società che non garantisce a tutti il livello minimo di sopravvivenza non è una società. Speriamo serva almeno a capire questo.
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