La legalizzazione non aumenta il consumo tra i minori: non lo riguarda direttamente (riguarda i maggiorenni) e il Colorado insegna che non comporta un aumento di consumatori minorenni.
Il consumo di cannabis riguarda cinque milioni di persone: la legalizzazione consente di sottrarle a meccanismi criminali.
Secondo le stime più prudenti, tra risparmi e nuovi introiti, la legalizzazione vale 5 miliardi di euro (più dell’Imu), secondo altre, complessivamente, 8 miliardi, quasi come i famosi 80 euro.
La legalizzazione toglie alla mafia liquidità, pervasività nel tessuto sociale, influenze e contatti con persone comuni.
La legalizzazione interrompe una quota consistente del narcotraffico e danneggia anche il terrorismo internazionale, che intercetta le vie della droga, soprattutto nel Nord Africa.
La legalizzazione consente alle persone malate di curarsi anche con la cannabis senza rischiare, come è accaduto giorni fa a persone che erano venute alla Camera in occasione delle audizioni, di essere fermate dalle forze dell’ordine.
La legalizzazione consente risparmi alla sanità perché i farmaci potrebbero essere prodotti in Italia.
La legalizzazione consente di tenere sotto maggiore controllo il Thc presente nella sostanza, in un regime di qualità ben maggiore dell’attuale.
La legalizzazione separa la cannabis dallo spaccio delle altre sostanze.
La legalizzazione della marijuana riguarda il sistema giudiziario e carcerario, abbattendone i costi e evitando il carcere a persone che non sono mai state di nocumento agli altri.
La cannabis se fumata non fa certo bene, ma non fa più male del tabacco o dell’alcol. Se fossero coerenti, gli avversari della legalizzazione dovrebbero vietare anche queste sostanze, più pericolose della marijuana secondo tutti gli studi e tutte le statistiche.
La legalizzazione toglierebbe dalle strade molti spacciatori (che si stimano essere più di centomila) e darebbe lavoro legale, consentendo la ricostruzione di una filiera che in Italia si è perduta.
Le risorse recuperate potranno essere utilizzate per la sanità e la prevenzione, è tutto avverrebbe sotto controllo delle istituzioni, con misure precise e maggiore attenzione per l’educazione di quanto non accada ora.
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