«Se vince il No si rischia un governo che cancella articoli dello Statuto dei lavoratori, che precarizza con i voucher, che cambia la Costituzione con una esigua maggioranza, che penalizza le autonomie, che propone condoni e sanatorie di capitali illeciti, che fa trivellare un po' dappertutto senza discuterne con le comunità locali, che produce bonus elettorali per conquistarsi fette di elettorato, che li elargisce a prescindere dal reddito e al patrimonio familiari, che si oppone al reddito minimo, che non ha una strategia sulla povertà, che continua a spendere per gli F-35, che non dice come stanno le cose con le armi vendute all'Arabia Saudita e ad altri paesi come l'Egitto, che non valuta gli effetti (a volte negativi, a volte senza efficacia) delle proprie politiche economiche, che non promuove alcuna revisione degli sprechi, che non riduce né rendiconta lo stipendio dei parlamentari».
Ah, no, scusate: quel governo c'è già.
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