Ieri Michele Ainis su Repubblica ha spiegato la nascita delle Regioni-Stato, facendo riferimento all'esclusione delle Regioni a Statuto speciale dalla 'riforma' del titolo V (oltre al Senato, secondo fondamentale capitolo del testo sottoposto a referendum): una revisione affidata all'intesa tra le Regioni 'speciali' e lo Stato, con modalità e tempi indefiniti.

Gli abitati delle Regioni a Statuto speciale sono – secondo gli ultimi censimenti – 9,1 milioni. Un sesto del totale.

Per loro non valgono le modifiche, né la «clausola di supremazia», collegata all'«interesse nazionale». Come se l'interesse nazionale si fermasse sul Piave o a Reggio Calabria (senza Ponte, diciamo).

A me non pare piccola cosa.

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