Ieri, con Stefano Catone, mentre Raggi e Grillo lanciavano la loro campagna salvinista, abbiamo offerto come al solito i numeri sulla presunta «invasione» di cui straparlano in molti.
Oggi mi associo alla dichiarazione dei compagni radicali Alessandro Capriccioli e Riccardo Magi.
La Sindaca Raggi chiede al Prefetto di fermare l’afflusso di migranti nella capitale, che a suo dire non riesce a gestirli. Grillo, da parte sua, scrive sul blog che è arrivato il momento di chiudere i campi rom. Il problema è sempre lo stesso: si fanno affermazioni apodittiche, senza formulare alcuna proposta concreta per poterle realizzare, tanto per dare fiato a un po’ di propaganda cui non potrà seguire alcun cambiamento. Sul fronte dei migranti non si tratta di un problema di numeri, ma di come quei numeri dovrebbero essere gestiti.
Dopo il disastro di Mafia Capitale – da noi denunciato mesi prima che l’indagine scoppiasse – era necessario un cambio di marcia deciso e cambiamenti profondi, che tuttavia non sono arrivati: a cominciare dall’ultimo bando Sprar, che invece di privilegiare le buone prassi di accoglienza diffusa e finalizzata all’inserimento nel territorio ha agevolato l’assegnazione dei posti ai grandi gruppi, già noti per quanto fatto in passato, senza scardinare i monopoli esistenti.
In più rimane ancora insoluta la questione dei migranti ospitati nel presidio informale di Tiburtina, che troverebbero posto nel circuito cittadino dell’accoglienza se solo ci fosse la volontà politica di intervenire.
Sul fronte dei rom, il superamento dei campi può essere perseguito con efficacia solo attraverso percorsi di inclusione personalizzati, con tempi certi e scadenze prestabilite, mentre limitarsi a generiche invettive sulla legalità, sui doveri e sulla “tolleranza zero” servono soltanto a garantirsi facili consensi senza tuttavia risolvere la questione.
Capriccioli e Magi ricordano che, con iniziativa dei Radicali e di Possibile, due anni fa abbiamo raccolto 6000 firme per due le delibere di iniziativa popolare «Accogliamoci», che contenevano proposte di governo concrete, efficaci e razionali: quella sui rifugiati è stata bocciata in aula, con il consenso trasversale della maggioranza e del Pd, mentre quella sul superamento dei campi rom è stata sospesa, su richiesta dell’Amministrazione, in attesa che le nostre linee guida venissero inserite nel loro piano di intervento, cosa che tuttavia non è avvenuta malgrado le promesse.
Ormai il M5s ha scelto, in un vero e proprio crescendo e grazie alle sue figure più rappresentative, come Di Maio prima e ora a Raggi, la stessa linea politica della Lega.
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