Nel corso della stesura del “manifesto” ci si imbatte in un’intervista così, che ci riporta alle questioni fondamentali.
Come affrontare le trasformazioni? Come governare l’economia digitale? Come associare innovazione e garanzie? Come trasformare il welfare? Quali risorse mettere a disposizione e ‘condividere’, con una legislazione neutra.
In Italia la politica ne parla poco e male, ma la società si organizza. Non soltanto nella costruzione di soluzioni commerciali, ma nella costruzione di reti sociali, di luoghi di progettazione e di vero sharing.
Chi vuole governare si deve porre questi temi, connessi a robotica e automazione, cercando di anticipare cambiamenti che altrimenti ci travolgerebbero.
Per farlo ci vuole informazione e cultura, un sistema della ricerca valorizzato, il ritorno all’universitas, che è nata qui ed è esattamente il luogo dove elaborare tutto questo. Non fuori dalla società, dentro di essa, in profondità.
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