Fabio Chiusi su Facebook attacca:

Ciao sinistra che ti dividi su un abbraccio, come pensi di affrontare
– automazione che distrugge i posti di lavoro, sia manuali che intellettuali
– usi pubblici dei Big Data
– regolamentazione degli sviluppi dell’AI
– contrasto ai monopoli dei dati
– tutela della libera espressione online
– sviluppo di forme di democrazia digitale
– uso di dati biometrici in massa
– uso dei Big Data nella sanità
– uso di tecnologie di personalizzazione nell’istruzione
– inquadramento dei lavoratori nella sharing economy
– reddito di base universale senza rimpiazzare il welfare state
?

Parliamo di qualcosa e non di *niente*, prima o poi?

Nei giorni dei baci e degli abbracci, delle polemiche e dei retroscena, Chiusi ha ragione e mettiamo like.

Un’unica richiesta: ciò che si chiede, a tutti coloro che contribuiscono al genere letterario per il quale «la sinistra non fa le cose, la sinistra non parla di niente» è di riconoscere, almeno una volta ogni tanto, se possibile, che qualcuno le cose le fa, se ne occupa, chiede pareri alle persone competenti (come ha fatto Possibile con Fabio Chiusi stesso, qualche tempo fa, proprio sulle stesse questioni richiamate nel post), le mette al centro del dibattito pubblico (come ho fatto personalmente nel discorso di chiusura del PolitiCamp, dieci giorni fa), ne scrive sul web e nei libri (potete verificarlo scorrendo le pagine di Giorni migliori).

E sapete perché lo fa? Lo fa proprio perché pensa che Fabio Chiusi abbia ragione.

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