Con la fiducia indegna il partito del governo ha deciso di cambiare vocazione: ora è diventato il service del Movimento 5 stelle e di tutti i suoi avversari, in alcuni casi talmente avversari da essere alleati, già oggi e poi domani.
Ha allestito il palco, ha predisposto i microfoni, si è assicurato che il messaggio si udisse in tutto il Paese, e anche all’estero, per via di quella norma «lontano dagli occhi, lontano dal cuore» per sistemare candidati italianissimi al di là dell’oceano. Qualcuno dice Verdini, qualcun altro sospetta che si tratti di Minniti, desideroso di candidarsi in Libia dove ha molto amici e sindaci che lo sostengono.
Per far questo il partito dell’ex ha sacrificato Gentiloni, il premier troppo gentile. Costi umani accettabili, tutto sommato.
Un service accurato e gratuito, una scelta di grande solidarietà, come molte altre: stavolta però hanno voluto esagerare. Si sono offerti con ‘sincero’ slancio e senza pensare al domani: hanno messo a disposizione anche i pullman e le corriere, hanno allertato le tipografie, hanno riempito i social senza nemmeno pagare sponsorizzazioni a Zuckerberg.
Come l’idea di istituire una commissione sulle banche che hanno bloccato per mesi, per anni e che di fatto non è ancora partita, altro capolavoro della fase politica con cui si conclude la legislatura-vergogna.
Per essere democratici, hanno fatto un regalo anche al centrodestra, finora diviso, ma pronto a coalizzarsi, per poi ridividersi quando si manifesterà il Nazareno. Intanto, grazie al Samaritano, incassano, soprattutto al Nord e in Sicilia (regione che è al centro della politica, non a caso), poi si vedrà.
Siccome non poteva mancare un segnale di attenzione anche agli alleati compiacenti, hanno lavorato sulle soglie, per abbassarle e per fare in modo che anche chi non le raggiunge dia una mano a chi ce la fa. E qui la generosità trionfa proprio.
Per finire il lavoro si sono assicurati di non avere più una coalizione, proprio nel momento in cui le introducevano nella legge elettorale: caso unico al mondo, quello delle coalizioni, anch’esso retaggio del Porcellum, anche se fingono di non capire.
Dalla politica di servizio alla politica del service. Sperando che alla fine tanta generosità sia ripagata e i voti della coalizione con Alfano, sommati a quelli di Berlusconi, possano bastare, e che la legge non sia dichiarata ancora una volta incostituzionale. Sarebbe un peccato, di fronte a tanta disponibilità.
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