Pietro Grasso scrive così, oggi, su Facebook, dopo essere stato al Mise con i lavoratori dell’Ideal Standard. Per me, il miglior manifesto per spiegare la proposta politica di Liberieuguali.
Oggi sono stato contestato da alcune persone mentre ero con i lavoratori dell’Ideal-Standard sotto al Ministero. Spesso vi mostrano le immagini quando le contestazioni vengono fatte agli avversari. Ho promesso di dire la verità, per questo voglio pubblicarle io, spiegandole.
Mi hanno urlato “vattene, vergognati!”. Li capisco, anche io lo avrei fatto. Quando rischi di perdere il lavoro e temi per il futuro della tua famiglia, non ti importa di nulla. E non fai distinzioni. In un primo momento non è servito neanche dirgli che noi abbiamo una proposta completamente diversa per i lavoratori e una visione alternativa del Paese.
L’insicurezza e la delusione comportano questo. Se si gioca con rabbia e paura, come chi parla da anni di ruspe e apriscatole per dividerci, succede questo. E a perdere non è Pietro Grasso, ma tutti noi. Dobbiamo prendere per mano questa Italia confusa e arrabbiata, tradita e abbandonata. È una Italia, comprensibilmente, sull’orlo della crisi di nervi. Dobbiamo farlo ora, riportare alla normalità un Paese che sembra stato messo in una centrifuga.
Per questo, anche se è difficile, ho scelto di impegnarmi in Liberi e Uguali. Per ridare credibilità alla politica, per rimettere al centro la dignità delle persone. Basta con promesse assurde, basta con prese in giro, basta con questa dissennata scelta di usare la paura dei cittadini e la vita delle persone per qualche voto in più.
Alla fine io e i lavoratori ci siamo spiegati: con calma, pazienza e disponibilità reciproca. Ci siamo abbracciati perché non siamo l’uno contro l’altro, siamo dalla stessa parte. Hanno ricordato che quando giorni fa li avevo incontrati a Roccasecca mi avevano chiesto di rivederci sotto al Ministero. La credibilità è cosa rara in politica e io sono un uomo di parola. Stamattina ero con loro: ho preso l’impegno di non abbandonarli, me lo hanno ripetuto oggi. Non lo farò, non lo faremo.
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