Al Ministro dell’Interno Marco Minniti
Al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni
La scelta che avete fatto di vietare la possibilità di manifestare sabato prossimo a Macerata è sbagliata e pericolosa.
Quello che è successo a Macerata ha un nome preciso. Si tratta di un atto di terrorismo. Una tentata strage, le cui ragioni hanno una matrice precisa: fascismo e razzismo. Non il gesto di un folle, di un pazzo, di un criminale isolato. Qualcosa di molto più grave. Quando dalle parole di passa alle pistole succede qualcosa che non possiamo ignorare. E di fronte a cui occorre reagire.
In tutta Europa, per fortuna, la risposta al terrorismo dell’Isis ha mobilitato un dispositivo largo, composito, determinato. Oggi, qui, occorre una risposta che abbia le stesse caratteristiche. E dobbiamo dirvi che troviamo gravi le parole di chi, come il Sindaco di Macerata, chiede di evitare le manifestazioni in nome di un silenzio rispettoso della città, e delle sue ferite. Non tutte le manifestazioni sono uguali. In questi giorni prima Casa Pound e poi Forza Nuova che annuncia di voler farsi carico delle spese legali di Traini (immaginate cosa sarebbe successo ad una organizzazione che in un qualsiasi posto d’Europa colpito dall’Isis avesse annunciato una simile volontà) manifestano a Macerata.
Fascismo e Antifascismo non sono in nessun modo paragonabili. Né possiamo accettare che in nome di una malintesa responsabilità torni la teoria degli opposti estremismi. Il rischio, altrimenti, è quello di spianare la strada al ritorno delle peggiori culture che abbiamo conosciuto. Per tutte queste ragioni manifestare non è mai un errore. Perché manifestare l’antifascismo, celebrare la nostra religione civile, la nostra Costituzione è sempre giusto. E necessario.
Giuseppe Civati
Nicola Fratoianni
Roberto Speranza
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