Leggo appelli disperati perché la sinistra voti la coalizione del governo attualmente in carica. Peccato che quella sinistra, il governo attualmente in carica, come del resto il magnifico precedente, non l’ha mai ascoltata.
Il pacchetto centrosinistradestra ha fatto quello che voleva, in barba al mandato elettorale ricevuto, sul lavoro e sulla scuola, sull’ambiente, sulla legge elettorale, sulle tasse, su qualsiasi cosa, financo sulla Costituzione.
E lo ha fatto disprezzando la sinistra, accusando chi aveva un’opinione diversa di essere un menagramo e un antimoderno: quelli del gettone nell’iphone, dei professoroni, dei passatisti.
E lo ha fatto continuando a affermare un principio semplice: che quella leadership avrebbe fatto a meno della sinistra, perché non aveva bisogno del suo contributo. Era una leadership assoluta, invincibile, che non doveva chiedere il parere di nessuno perché bastava a se stessa.
Era il 40% sbandierato in ogni occasione, senza riconoscere alcun merito a chi aveva contribuito a quel risultato. E ora, che succede? Tutto d’un tratto vi rendete conto del vostro fallimento e chiedete aiuto? Davvero? E perché non lo avete fatto dopo la sonora sconfitta referendaria? Quando si discuteva in aula di articolo 18 o di voucher, di legge elettorale o di scelte economiche, per citare solo gli ultimi episodi?
Siete stati sprezzanti, prepotenti e irriducibili: avete governato con la destra, facendo cose platealmente di destra, vi presentate con tutto il governo Renzi nelle liste, con gli uomini di Formigoni in Lombardia, con Casini a Bologna e chissà quanti altri trasformisti d’occasione, e chiedete che sosteniamo la stessa politica e lo stesso orizzonte politico da cui abbiamo preso le distanze in tempi non sospetti, quando erano di moda e nessuno li metteva in discussione?
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