Dal momento che la sfida di Riace entra nel vivo e saranno mesi difficili per le persone ospitate e anche per la comunità che le ospita e con loro vive, Possibile apre una sede a Riace. La presenza politica è importante e grazie all’impegno dei compagni calabresi, vogliamo essere sul «posto» (dove siamo stati, più di una volta, con Beatrice Brignone, Stefano Catone e Andrea Maestri, in tempi in cui di Riace parlavano in pochissimi).
Ciò che forse non si comprende è che la campagna di Salvini, che si basa su un’indagine avviata molto prima del suo arrivo, colpisca gli Sprar in generale, non solo la realtà di Riace. Nel decreto-comizio che prende il nome dal ministro dell’Interno e che tutti nel governo hanno votato, ora all’esame delle Camere per la sua conversione, il modello Sprar è sotto attacco, come abbiamo documentato nel nostro libro-denuncia, «Il capitale disumano».
Sappiamo che l’amministrazione di Riace farà ricorso e che la questione, dal punto di vista amministrativo, non finisce con la circolare del Viminale. Sappiamo però anche che, dal punto di vista politico, è fondamentale che ciò che è stato fatto a Riace per l’integrazione – meglio: per la convivenza – delle persone, non si perda. E che si possa continuare, in ogni caso, a difendere un piccolo patrimonio di umanità e di sperimentazione sociale, al di là delle questioni giudiziarie e delle scandalose polemiche politiche.
La risposta di Riace, peraltro, è un invito a mobilitarsi e a insistere. Un invito rivolto a tutte e tutti e sono certo che molti di noi risponderanno.
A Riace non avverrà nessuna deportazione, i fotografi che da stamani assediano di nuovo Riace pronti a scattare (speriamo) improbabili foto di poliziotti che caricano a forza i migranti resteranno delusi. Se i migranti non vorranno allontanarsi e restare a Riace potranno farlo. Verranno considerati fuori dallo Sprar, senza più i “benefici” del progetto (benefici che grazie alla mancanza dei contributi diventava difficile definire così). Dovranno autogestirsi e autosostenersi. Partirà un nuovo progetto al quale una grande comunità nazionale e Internazionale è già pronta a rispondere, almeno per i primi tempi.
E per noi, da Riace, prosegue il viaggio che abbiamo avviato con Stefano Catone – tra Parma, la Valcamonica, l’Alto Vicentino e in molte altre località del Paese – per raccogliere informazioni e raccontare la buona accoglienza.
Chi vuole partecipare, con la propria disponibilità, in provincia di Reggio Calabria e non solo, è il benvenuto.
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