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Per speculare sull’immigrazione il Viminale ha deciso di smentire se stesso e di distruggere l’accoglienza migliore a favore di quella più incerta, precaria, insicura.

Ad agosto il ministero dell’Interno ha trasmesso al Parlamento una relazione molto dura sul modello straordinario dei Cas, presentati come “luoghi difficili da gestire e da vivere che attirano gli interessi criminali”. Proponendo l’alternativa dello SPRAR. Ma nonostante le evidenze e gli elogi per il sistema di protezione diffuso, il “decreto immigrazione” va nella direzione opposta.

Le scelte dettate da un approccio elettoralistico non intervengono quindi sulle storture del sistema dell’accoglienza: ne peggiorano gravemente la situazione, riducendo consapevolmente la qualità dei percorsi di inclusione e le possibilità di una buona convivenza, estendendo a dismisura soluzioni che si sono rivelate insufficienti, scadenti o addirittura fallimentari.

Tutto capitale – disumano – su cui investire per la prossima campagna elettorale. Anzi, per quella campagna elettorale permanente, che dura da sempre e che non finisce mai, che ottunde le menti e peggiora le cose.

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