Mentre continuano a uscire a profusione gli editoriali della «sinistra che non c’è», vorrei parlarvi di Andrea Maestri, che martedì andremo a trovare a Ravenna, tutte e tutti, per rispondere alle minacce fasciste che ha ricevuto e rilanciare. Andrea è la sinistra che c’è. Giuro. L’ho visto. Esiste realmente.

Andrea è un politico completo, appassionato e competente, che ha anche una cosa che manca a molti: il coraggio dell’indignazione, che lo porta a esporsi quando altri fanno finta di non capire. Da quando non è più parlamentare, se è possibile, è ancora più attento e motivato. E continua in una denuncia puntuale, documentata, sempre coniugata con la proposta, come ha dimostrato nelle sue pubblicazioni (l’ultima,«Il capitale disumano», l’abbiamo confezionata insieme).

Intorno a lui si muove una comunità di persone che ne condivide l’entusiasmo e che martedì a Ravenna presenterà un pacchetto di proposte di legge per contrastare i discorsi dell’odio, la discriminazione, le azioni contrarie alla Costituzione e alle persone. Una proposta molto circostanziata e credibile, come Maestri ha fatto su un tema di cui tutti parlano, ma di cui pochi conoscono i dettagli politici, legislativi e amministrativi. Sì, sto parlando dell’immigrazione.

Con questa comunità #antifa e ostinatamente «costituzionale» continueremo a lavorare. Ognuno di noi farà la sua parte, ognuno di noi darà il suo contributo. E se continuiamo a farlo è grazie a persone come Andrea, che non ha mai fatto da solo, ma si sente sempre parte di un gruppo. Perché è questo il bello della politica. Quella che c’è. Eccome.

Grazie, Andrea, di resistere.

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