Mi è capitato di incontrare ultrà islamici a cui Salvini non dispiace affatto. I tradizionalisti si trovano a loro agio con altri tradizionalisti. Difendono la famiglia che dicono tradizionale, sono maschilisti, straparlano di identità e berciano in continuazione di «noi e loro». Usano la religione – meglio, i suoi simboli, spesso lontano da ciò che rappresentano davvero – per fini politici e elettorali. Sono molto aggressivi, ma per loro è «legittima difesa». Sono complottisti, poi spesso sono loro a far complotti. Fanno le vittime, anche se vogliono comandare. Si richiamano a un’età dell’oro, ma è in realtà una «età del loro» interesse e potere.

Capita anche ai nazionalisti, salvo quando poi si esagera, e un nazionalismo si scontra con un altro nazionalismo, come abbiamo visto cent’anni fa e come vediamo anche ora.

Mi ha perciò molto colpito ciò che ha scritto Luca Kirumi su Facebook:

«Trovo che Lega Nord sia l’organizzazione in Italia più prossima all’Islam radicale che possa esistere. No gay, no diritti delle donne, no aborto, armi libere, legge del taglione, pena di morte, interpretazione personalissima dei libri sacri, rifiuto dei diritti universali dell’uomo, inserimento coatto di simboli religiosi in luoghi pubblici e dulcis in fundo uso spregiudicato dei social network per attirare nuovi adepti».

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