Immaginate una lista di leader generose.
LA lista.
Donne che vogliono decidere della loro vita
che non aspettano di sapere quante sono per iniziare
che non si rivolgono a quello che già c’è, perché è ciò che già c’è a rappresentare il problema
che non accettano logiche che si sono già dimostrate perdenti
Donne che vogliono fare quello che ha fatto la premier islandese per la parità salariale
che non dipendono da nessuno se non da se stesse e dal patto tra loro
che vogliono essere sostenute e non licenziate quando rimangono incinte
che non vogliono essere giudicate se decidono di non farlo
che pensano che sia uno scandalo che la 194 non sia ancora applicata come dovrebbe
che non chiedono il permesso e pensano che nessuno, e nessuna donna in particolare, lo debba chiedere mai
che corrono sapendo che è difficile perché hanno il coraggio e la consapevolezza che se non si parte mai, mai si arriverà
che sono corpi che si presentano letteralmente come anticorpi al sessimo, la prima forza di discriminazione e di razzismo, quella da cui dipendono tutte le altre
che pensano che le disuguaglianze nascano proprio da quell’originaria, tra gli uomini e le donne, il potere degli uni e la fatica delle altre
Donne che presentano la risoluzione per il Green New Deal che Ocasio-Cortez ha depositato al Congresso anche al Parlamento italiano e europeo.
Che vogliono fare la politica per la casa, come fa l’amministrazione di Ada Colau a Barcellona
Che vogliono un welfare migliore, perché sono stanche di farlo loro, il welfare, per tutta la vita
Che vogliono che la scuola sia finanziata come si deve, perché la scuola cambia i rapporti di forza, migliora la vita di tutti, riduce le disuguaglianze più odiose
Donne che vogliono salvare le donne violate stuprate e vendute al mercato del sesso di quell’Europa che le fa selezionare alle belve umane in Libia, con i nostri soldi. E con loro vogliono salvare i figli e i mariti.
Donne che ci tirino fuori dai guai, insomma. Tutte insieme, da Danzica a Siviglia, da Stoccolma a Salonicco.
Il potere maschile? Beh, per loro c’è una montagna di errori da stirare. Se ne occupino loro, una buona volta.
Se vi chiedete chi sono quelle donne e come fare, guardatevi allo specchio. Siete voi. Tocca a voi.
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