Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane rappresentante al Congresso della storia degli Stati Uniti, ha presentato da qualche settimana un’ambiziosa proposta: un “Green New Deal”. Si tratta di un Grande Piano Verde per la conversione ecologica dell’economia americana.
All’annuncio della mia candidatura con Possibile nelle liste di Europa Verde, ho ricevuto molte reazioni positive, e sono grato a tutte e tutti quelli che mi hanno scritto in sostegno a questa scelta.
Ho letto anche, devo dire, diverse critiche “da sinistra”, da parte di chi ritiene che la questione ambientale non sia che una mera conseguenze di questioni sociali ed economiche che vanno affrontate “prima”. Critiche, sia chiaro, non solo rivolte a me, ma anche ai ragazzi di Fridays For Future, a Greta Thunberg, e più in generale al grande movimento che è nato in questo mesi per chiedere azioni concrete contro il cambiamento climatico.
Una delle cose che più apprezzo dell’approccio di Alexandria Ocasio-Cortez, è che per lei le questioni si tengono insieme, tutte. E per affrontarle bisogna partire proprio dal cambiamento climatico, da quella che lei stessa definisce una “minaccia sistemica”. Dalla più grande delle bambole della transizione matrioska, direbbe il vostro affezionatissimo.
Per AOC, come ormai la chiamano, «va rifiutato l’assunto che si debba scegliere se fare l’una o l’altra cosa, che sia necessario scegliere se teniamo più all’economia e al lavoro o alla salute.»
Il vero, grande merito del suo Green New Deal è proprio questo. Partendo dalla questione più grande, dalla minaccia planetaria, affronta tutte le altre, senza perdersi in classifiche e senza darsi liste di priorità per questioni che si affrontano e si risolvono solo insieme.
E la questione climatica contiene in sé quella sociale, quella economica, quella del lavoro, quella razziale e persino quella migratoria.
Credo si possa trarne una lezione importante anche per l’Italia e per l’Europa, e per questo ho pensato possa essere utile mettere qui, a disposizione di tutte e tutti, una traduzione del Green New Deal di cui già si parla e di cui si potrebbe parlare molto di più, e con maggiore precisione.
Leggendolo, scoprirete che non si tratta di un libro dei sogni, del rifugiarsi nell’utopia per non calarsi nei reali problemi della nostra società.
E non si tratta di un delirio regressivo di chi vorrebbe toglierci le conquiste della modernità, come qualcuno sembra scioccamente suggerire ogni qual volta si parla di ripensare la nostra economia. A Ocasio-Cortez i repubblicani hanno contestato di voler abolire i viaggi in aereo, di voler vietare i gelati (!) e Trump ha persino suggerito che AOC potrebbe voler vietare alla mucche di scoreggiare.
«Il cinismo è visto come un atteggiamento intellettualmente superiore, mentre l’ambizione è considerata un’ingenuità giovanilista. Ma se pensiamo alle più grandi conquiste della nostra società, queste sono nate da visioni ambiziose, mentre oggi per qualche motivo si idolatra chi sa solo dire “bah”». Dice bene, Alexandria.
La politica ha smesso di interessare e di appassionare le persone per molti motivi diversi. Uno tra questi è che ha smesso di pensare in grande, di pensare in alto, di mostrare un pensiero un po’ più lungo del prossimo tweet o del prossimo lancio di Tg.
Penso ancora che valga la pena impegnarsi per la collettività, e che anzi possa essere un’esperienza molto bella, ma perché abbia senso, deve tornare a fare le cose «non perché sono facili, ma perché sono difficili», come disse uno che ci ha portato sulla Luna.
MOZIONE
Perché sia riconosciuto l’impegno del governo federale di realizzare un Green New Deal.
La relazione dell’ottobre 2018 intitolata «Relazione speciale sul riscaldamento globale di 1,5 ºC» del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici e la quarta relazione di valutazione del clima nazionale del novembre 2018 hanno rilevato che:
(1) l’attività umana è la causa principale dei cambiamenti climatici osservati nel secolo scorso;
(2) i cambiamenti climatici stanno causando l’innalzamento dei livelli del mare e un aumento degli incendi, di forti tempeste, della siccità e altri eventi meteorologici estremi che minacciano la vita umana, comunità sane e infrastrutture fondamentali;
(3) il riscaldamento globale pari o superiore a 2 gradi Celsius oltre i livelli preindustrializzati causerà –
(A) migrazioni di massa dalle regioni più colpite dai cambiamenti climatici;
(B) oltre 500 miliardi di dollari in uscita economica annua persa negli Stati Uniti entro il 2100;
(C) incendi che, entro il 2050, bruceranno ogni anno almeno il doppio della superficie forestale negli Stati Uniti occidentali di quanto non sia stato tipicamente bruciato dagli incendi negli anni precedenti il 2019;
(D) una perdita di oltre il 99 percento di tutte le barriere coralline sulla Terra;
(E) più di 350 milioni di persone in più a essere esposte globalmente a stress mortale da calore entro il 2050;
(F) il rischio di danni per 1000 miliardi di dollari alle infrastrutture pubbliche e agli immobili costieri negli Stati Uniti;
(4) le temperature globali devono essere mantenute sotto 1,5 gradi Celsius sopra i livelli pre-industrializzati per evitare gli impatti più severi di un clima che cambia. Ciò richiederà:
(A) la riduzione globale delle emissioni di gas serra da fonti umane del 40-60% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030;
(B) la riduzione a 0 delle emissioni nette globali entro il 2050;
Considerando che, dal momento che gli Stati Uniti sono stati storicamente responsabili di una quantità sproporzionata di emissioni di gas serra, avendo emesso il 20% delle emissioni globali di gas serra fino al 2014 e hanno un’elevata capacità tecnologica, gli Stati Uniti devono assumere un ruolo guida nella riduzione delle emissioni attraverso trasformazione economica;
Mentre gli Stati Uniti stanno attualmente vivendo diverse crisi correlate, con –
(1) un’aspettativa di vita che diminuisce mentre i bisogni di base, come aria pulita, acqua pulita, cibo sano e assistenza sanitaria, alloggio, trasporti e istruzione adeguati sono inaccessibili a una parte significativa della popolazione degli Stati Uniti;
(2) una tendenza a 4 decadi di stagnazione salariale, deindustrializzazione e politiche contro i lavoratori che ha portato a:
(A) retribuzioni orarie stagnanti complessive dagli anni Settanta, nonostante l’aumento della produttività dei lavoratori;
(B) il terzo peggior livello di mobilità socioeconomica nel mondo sviluppato prima della Grande Recessione;
(C) l’erosione del guadagno e del potere contrattuale dei lavoratori negli Stati Uniti;
(D) risorse inadeguate per i lavoratori del settore pubblico per affrontare le sfide del cambiamento climatico a livello locale, statale e federale;
(3) la più grande disparità di reddito dal 1920, con –
(A) il primo 1 percento dei percettori di reddito che accumula il 91 percento delle entrate nei primi anni di ripresa economica dopo la Grande recessione;
(B) un grande divario nella ricchezza su base razziale pari a una differenza di ricchezza 20 volte maggiore tra la famiglia bianca media e la famiglia nera media;
(C) un divario di genere nei redditi che si traduce nel fatto che le donne guadagnano circa l’80 per cento degli uomini, alla mediana;
Mentre il cambiamento climatico, l’inquinamento e la distruzione ambientale hanno esacerbato le sistemiche ingiustizie razziali, regionali, sociali, ambientali ed economiche (citate in questo preambolo come «ingiustizie sistemiche») colpendo in modo sproporzionato popolazioni indigene, comunità di colore, comunità di migranti, comunità deindustrializzate, comunità rurali spopolate, poveri, lavoratori a basso reddito, donne, anziani, senzatetto, persone con disabilità e giovani (citati in questo preambolo come «comunità in prima linea e vulnerabili»);
Considerando che il cambiamento climatico costituisce una minaccia diretta per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti –
(1) incidendo sulla stabilità economica, ambientale e sociale di paesi e comunità in tutto il mondo; e
(2) agendo come un moltiplicatore di minacce;
Mentre le mobilitazioni guidate dal governo federale durante la seconda guerra mondiale e il New Deal hanno creato la classe media più grande che gli Stati Uniti abbiano mai visto, ma molti membri di comunità in prima linea e vulnerabili sono stati esclusi da molti dei benefici economici e sociali di quelle mobilitazioni; e
Considerando che la Camera dei Rappresentanti riconosce che una nuova mobilitazione nazionale, sociale, industriale ed economica su una scala che non si vede dalla Seconda Guerra Mondiale e l’era del New Deal è un’opportunità storica per –
(1) creare milioni di buoni posti di lavoro con salari alti negli Stati Uniti;
(2) fornire livelli senza precedenti di prosperità e sicurezza economica per tutti gli abitanti degli Stati Uniti; e
(3) per contrastare le ingiustizie sistemiche:
ora, quindi, si stabilisce che è opinione della Camera dei Rappresentanti che –
- è compito del governo federale creare un Green New Deal per –
(A) raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di gas a effetto serra nette attraverso una transizione equa e giusta per tutte le comunità e i lavoratori;
(B) creare milioni di posti di lavoro ad alto salario e garantire prosperità e sicurezza economica a tutti gli abitanti degli Stati Uniti;
(C) investire nelle infrastrutture e nell’industria degli Stati Uniti per affrontare in modo sostenibile le sfide del XXI secolo;
(D) garantire a tutte le persone degli Stati Uniti alle generazioni a venire –
(i) aria e acqua pulite;
(ii) resilienza del clima e della comunità;
(iii) cibo sano;
(iv) accesso alla natura;
(v) un ambiente sostenibile;
(E) promuovere la giustizia e l’equità arrestando l’oppressione attuale, prevenendo quella futura e riparando l’oppressione storica delle popolazioni indigene, comunità di colore, comunità di migranti, comunità deindustrializzate, comunità rurali spopolate, poveri, lavoratori a basso reddito, donne, anziani, senzatetto, persone con disabilità, e giovani (di cui alla presente risoluzione come “prima linea e le comunità vulnerabili”);
(2) gli obiettivi descritti nei sottoparagrafi (A) – (E) del paragrafo (1) (indicati nella presente risoluzione come «obiettivi del Green New Deal») dovrebbero essere raggiunti attraverso una mobilitazione nazionale decennale (di cui alla presente risoluzione come «mobilitazione del Green New Deal») che richiederà i seguenti obiettivi e progetti:
(A) resilienza degli edifici contro i disastri legati ai cambiamenti climatici, come le condizioni meteorologiche estreme, anche facendo leva sui finanziamenti e fornendo investimenti per progetti e strategie definiti dalla comunità;
(B) riparazione e riqualificazione delle infrastrutture negli Stati Uniti, attraverso –
(i) l’eliminazione dell’inquinamento e le emissioni di gas serra quanto tecnologicamente fattibile;
(ii) la garanzia dell’accesso universale all’acqua pulita;
(iii) la riduzione dei rischi derivanti dagli impatti climatici;(iv) l’assicurazione che qualsiasi progetto di legge sulle infrastrutture preso in considerazione dal Congresso tenga conto dei cambiamenti climatici;
(C) soddisfare il 100 per cento della domanda di energia negli Stati Uniti attraverso fonti di energia pulita, rinnovabile e a emissioni zero, tra cui –
(i) espandendo e aggiornando notevolmente le fonti di energia rinnovabile;
(ii) dislocando nuove capacità;
(D) costruzione o riqualificazione di reti elettriche efficienti, distribuite e “intelligenti”, e garanzia di un accesso economico all’elettricità;
(E) l’aggiornamento di tutti gli edifici esistenti negli Stati Uniti e la costruzione di nuovi edifici per ottenere la massima efficienza energetica, efficienza idrica, sicurezza, convenienza, comfort e durata, anche attraverso l’elettrificazione;
(F) stimolare la crescita massiccia nella produzione pulita negli Stati Uniti e rimuovere l’inquinamento e le emissioni di gas serra dalla produzione e dall’industria tanto quanto è tecnologicamente fattibile, anche espandendo la produzione di energia rinnovabile e investendo nella produzione e nell’industria esistenti;
(G) lavorare in collaborazione con agricoltori e allevatori negli Stati Uniti per rimuovere l’inquinamento e le emissioni di gas serra dal settore agricolo tanto quanto è tecnologicamente fattibile, tra cui –
(i) sostenendo l’agricoltura familiare;
(ii) investendo in pratiche agricole sostenibili e nell’uso del suolo che aumentano la salute del suolo; e
(iii) costruendo un sistema alimentare più sostenibile che garantisca l’accesso universale a cibi sani;
(H) revisionare i sistemi di trasporto negli Stati Uniti per rimuovere l’inquinamento e le emissioni di gas serra dal settore dei trasporti tanto quanto è tecnologicamente fattibile, anche attraverso investimenti in –
(i) infrastruttura e produzione di veicoli a emissioni zero;
(ii) trasporti pubblici puliti, economici e accessibili; e
(iii) ferrovia ad alta velocità;
(I) mitigare e gestire gli effetti negativi a lungo termine sulla salute, l’economia e altri effetti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, anche fornendo finanziamenti per progetti e strategie definiti dalla comunità;
(J) rimuovere i gas serra dall’atmosfera e ridurre l’inquinamento ripristinando gli ecosistemi naturali attraverso soluzioni comprovate a bassa tecnologia che aumentano lo stoccaggio del carbonio nel suolo, come la conservazione del terreno e l’imboschimento;
(K) ripristinare e proteggere ecosistemi minacciati, in via di estinzione e fragili attraverso progetti localmente appropriati e basati sulla scienza che migliorano la biodiversità e sostengono la resilienza del clima;
(L) ripulire i rifiuti pericolosi esistenti e i siti abbandonati, assicurando lo sviluppo economico e la sostenibilità su tali siti;
(M) identificare altre fonti di emissione e inquinamento e creare soluzioni per rimuoverle;
(N) promuovere lo scambio internazionale di tecnologia, competenze, prodotti, finanziamenti e servizi, con l’obiettivo di rendere gli Stati Uniti leader internazionale nell’azione per il clima e aiutare gli altri paesi a raggiungere un Green New Deal;
(3) un Green New Deal deve essere sviluppato attraverso una consultazione, una collaborazione e un’intesa trasparente e inclusiva con comunità in prima linea e vulnerabili, sindacati, cooperative di lavoratori, gruppi della società civile, mondo accademico e imprese;
(4) per raggiungere gli obiettivi e la mobilitazione del Green New Deal, il Green New Deal richiederà i seguenti obiettivi e progetti:
(A) fornire e sfruttare, in modo tale da garantire che il pubblico riceva adeguate quote di proprietà e rendimenti degli investimenti, capitale adeguato (anche attraverso sovvenzioni comunitarie, banche pubbliche e altri finanziamenti pubblici), competenze tecniche, politiche di supporto e altre forme di assistenza a comunità, organizzazioni, agenzie governative federali, statali e locali e imprese che lavorano alla mobilitazione del Green New Deal;
(B) assicurare che il governo federale tenga conto dei costi ambientali e sociali completi e degli impatti delle emissioni attraverso:
(i) leggi esistenti;
(ii) nuove politiche e programmi;
(iii) l’assicurazione che le comunità in prima linea e vulnerabili non vengano penalizzate;
(C) fornire risorse, formazione e istruzione di alta qualità, compresa l’istruzione superiore, a tutte le persone degli Stati Uniti, con particolare attenzione alle comunità in prima linea e vulnerabili, in modo che tutte le persone negli Stati Uniti possano partecipare in modo pieno ed uguale a la mobilitazione del Green New Deal;
(D) fare investimenti pubblici nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie e industrie di energia pulita e rinnovabile;
(E) dirigere gli investimenti per stimolare lo sviluppo economico, approfondire e diversificare l’industria e le imprese nelle economie locali e regionali e costruire ricchezza e patrimonio della comunità, dando priorità alla creazione di posti di lavoro di alta qualità e benefici economici, sociali e ambientali nelle comunità in prima linea e vulnerabili, e comunità deindustrializzate, che potrebbero altrimenti restare indietro durante la transizione delle industrie ad alta intensità di gas serra;
(F) assicurare l’uso di processi democratici e partecipativi che siano inclusivi e guidati da comunità in prima linea e vulnerabili per pianificare, attuare e amministrare la mobilitazione del Green New Deal a livello locale;
(G) assicurare che la mobilitazione del Green New Deal crei posti di lavoro sindacalizzati di alta qualità che paghino le retribuzioni in linea con la media, assuma lavoratori locali, offra opportunità di formazione e avanzamento e garantisca la parità salariale e di benefit per i lavoratori interessati dalla transizione;
(H) garantire un lavoro con salari che permettano di mantenere una famiglia, congedi familiari e sanitari adeguati, ferie retribuite e sicurezza pensionistica a tutti gli abitanti degli Stati Uniti;
(I) rafforzare e proteggere il diritto di tutti i lavoratori di organizzarsi, sindacalizzare e contrattare collettivamente senza coercizione, intimidazioni e molestie;
(J) rafforzare e far rispettare gli standard di lavoro, salute e sicurezza sul posto di lavoro, la lotta alla discriminazione e gli standard salariali e orari in tutti i luoghi di lavoro, le industrie e settori;
(K) mettere in atto e far rispettare le regole commerciali, gli standard di approvvigionamento e provvedimenti di incentivo all’export e disincentivo all’import con forti protezioni del lavoro e dell’ambiente per –
(i) fermare il trasferimento di posti di lavoro e l’inquinamento all’estero; e
(ii) far crescere la produzione nazionale negli Stati Uniti;
(L) assicurare che i terreni pubblici, le acque e gli oceani siano protetti e che non si abusi delle espropriazioni per pubblica utilità;
(M) ottenere il consenso libero, preventivo e informato delle popolazioni indigene per tutte le decisioni che riguardano loro e i loro territori tradizionali, onorando tutti i trattati e gli accordi con loro, e proteggendo e rafforzando la loro sovranità e i loro diritti territoriali;
(N) garantire un ambiente commerciale in cui ogni imprenditore è libero dalla concorrenza sleale e dal dominio da parte di monopoli nazionali o internazionali;
(O) offrire a tutte le persone degli Stati Uniti:
(i) assistenza sanitaria di alta qualità;
(ii) alloggi a prezzi accessibili, sicuri e adeguati;
(iii) sicurezza economica; e
(iv) acqua pulita, aria pulita, cibo sano e conveniente e accesso alla natura.
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