Qualcuno mi chiede: Ma chi te lo fa fare? Perché ti sei candidato, in una lista che deve correre verso il quorum e superarlo? Un posto insicuro, peggio del solito?
Chi non spende se stesso per le cose che contano, perde in partenza. Chi guarda al risultato personale e alla propria carriera, è un cretino. Chi si perde in politicismi, si perde e basta.
La sera del 26 maggio si guarderanno le percentuali. E ogni punto, ogni decimale che avremo tolto ai fascistoidi e ai nazionalisti e agli omofobi e ai razzisti e ai negazionisti del clima, grazie soprattutto a persone che altrimenti non sarebbero andate a votare, sarà importante.
Tutto il resto, non conta. Soprattutto se paragonato alla questione climatica, soprattutto perché il tempo è scaduto, soprattutto perché dobbiamo fare qualcosa per i nostri figli. Perché di questo si tratta. Ed è la ragione stessa dell’Europa e della sua missione da ritrovare.
Questo è il motivo per andare a votare. E per candidarsi, anche.
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