C’è chi quando si parla di clima o di Greta o dei ragazzi del venerdì, guarda il dito e non vede che cosa indica. Non vede non tanto la luna, in questo caso, ma la terra, le sue condizioni, ciò che le accade.
L’intuizione è di Alessio Satta, che ieri a Cagliari ha individuato nei “guardatori del dito” i nostri principali avversari.
Chi evita di guardare oltre il proprio naso, perché interessato a “consumare” tutto e subito in termini di popolarità e a “bruciare” le tappe per arrivare al potere. Senza curarsi del domani. Anzi, rischiando di negarlo. Domani si vedrà, chissenefrega.
E così non si discute di ciò che dicono gli scienziati e i ragazzi rilanciano nelle piazze, si fa costume politico, si ricorre al tradizionale gossip, si punta al complotto a cui ormai si ricorre puntualmente per negare la realtà. La fine del mondo meglio non vederla, meglio parlare di niente, come sempre. È così confortante. Così popolare. Guardiamo il dito, ancora per un po’. Non ci accadrà nulla di male.
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