A prescindere dalle “nozze chimiche” che si stanno facendo e disfacendo, l’unico motivo per fare qualsiasi cosa è questo. Un governo del cambiamento climatico, che metta soprattutto chi è in difficoltà nelle condizioni di affrontarlo e a tutti quanti di risolverlo. Ne scrive proprio oggi Francesco Cancellato. Curioso che tra mille dichiarazioni in contraddizione tra loro nessuno lo abbia mai citato, questo argomento.

E più che il piano Ursula, ci vuole il piano Annagret. O comunque quell’approccio. Leggiamo da Politico.

La tedesca Kramp-Karrenbauer chiede una rivoluzione fiscale verde
La spinta verde della ministra arriva in un momento di crescente supporto per i Verdi

BERLINO – Annagret Kramp-Karrenbauer, leader del partito di centrodestra tedesco dei Cristiano Democratici, ha invocato una totale revisione del sistema fiscale del paese per meglio allineare la più grande economia europea ai suoi obiettivi ambientali.

Combattere il cambiamento climatico deve essere al centro dell’agenda politica, ha scritto Kramp Karrenbauer – ministra della difesa tedesca e candidata di punta a succedere ad Angela Merkel come cancelliera – in un editoriale firmato con un collega di partito sul giornale Welt am Sonntag. La Germania dovrebbe fornire ulteriori incentivi tanto alle imprese quanto ai cittadini per ridurre le emissioni di CO2, come contributi statali per lo sviluppo di carburanti sostenibili e per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, dice l’articolo.

Al contrario dei Verdi, Kramp-Karrenbauer non propone una “Tassa sulla CO2”, un’idea che sta prendendo piede nel dibattito politico tedesco degli ultimi mesi.

«Il nostro obiettivo è aumentare la protezione climatica, non creare maggiori profitti per lo Stato», ha scritto Kramp-Karrenbauer, aggiungendo che il problema non sono «troppo poche tasse», ma la mancanza di un percorso strategico. Ha anche detto che la Germania dovrebbe introdurre il principio di sostenibilità nella propria costituzione, dichiarandolo un «obiettivo dello Stato».

L’iniziativa di Kramp-Karrenbauer si inserisce in un quadro di sempre maggior preoccupazione, in Germania, per gli effetti del cambiamento climatico. Timori che si sono trasformati in crescenti consensi per il partito del Verdi, che ora è al testa-a-testa con i Cristiano Democratici nei più recenti sondaggi.

I Cristiano Democratici hanno risposto alla riscossa Verde cercando di evidenziare i propri traguardi sul fronte ambientale. Il problema è che, nei quasi sedici anni di cancellierato di Merkel, il bilancio è controverso. La sua decisione di accelerare l’uscita del paese dall’energia nucleare, ad esempio, ha portato a maggiori emissioni dal carbone, e la Germania ha quindi fallito i suoi obiettivi climatici.

Merkel ha tentato di accelerare la cosiddetta transizione energetica della Germania, un ambizioso piano per rimpiazzare l’energia elettrica proveniente da fonti fossili con quella da fonti rinnovabili, ma il processo è stato minato da difficoltà e ritardi. Allo stesso tempo, il suo governo, subendo le pressioni della potente industria automobilistica tedesca, ha fatto poco per portare su questa strada il settore dei trasporti, che vale circa un quinto delle emissioni di CO2 del paese. Il sostegno federale ai veicoli elettrici è modesto, mentre ad esempio il governo continua a dare agevolazioni al diesel.

In generale, se posso permettermi, vale la regola con cui prende l’avvio un canto del Paradiso di Dante.

O insensata cura de’ mortali,
quanto son difettivi silogismi
quei che ti fanno in basso batter l’ali

Ovvero, non guardate in basso, alle cose spicciole. Guardate in alto. E lontano. Poi fate quello che preferite e pensate vi convenga. Ma fatelo così.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti