L’ispettore Vassalotti sorseggia un caffè d’asporto, come si vede puntualmente in quei film americani, proprio nel momento in cui le indagini si fermano. E con loro si ferma – a riflettere – l’inquirente.

Non è Chicago, con la metropolitana sopraelevata, è soltanto il lockdown italiano. Vassalotti è solo, il suo caffè diventa freddo mentre realizza che più del 57% delle iscrizioni a Possibile provengono da persone per cui “è la prima volta”. Quasi due terzi sono nuovissime adesioni, insomma.

E comunque, va detto, pensa tra sé e sé Vassalotti, anche i rinnovi sono più che raddoppiati, quasi triplicati, rispetto allo scorso anno, confermando un dato per così dire generalizzato.

Del resto, anche, l’età media è precipitata, come aveva già intuito dalle prime rilevazioni.

Come se fossero persone che vengono dal futuro. Una nuova fase. Un mondo che prima non c’era. Vassalotti indaga, ed è sorpreso. Piacevolmente.

Buongiorno Pippo.
L’ho fatto. Per la prima volta a 43 anni.
Mi sono iscritta ad un partito. Ed è il vostro, cioè il nostro.
Finora non avevo mai avuto in tasca una tessera politica, neanche a 18 anni, quando mi sembrava di dover appartenere a qualcosa per essere qualcuno.
Mi pareva che iscrivermi ad un partito fosse barattare un po’ della mia libertà.
Oggi ho cambiato idea e credo che sia l’unico modo POSSIBILE, per ottenerne un po’, di quella libertà.
Grazie a te, grazie a Beatrice.
Lucia

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