Il mio intervento, brevissimo, all’assemblea di Possibile LGBTQI+.
Il punto per me è lo «Stato di emergenza e di eccezione» in cui ci troviamo.
Qualcuno se ne compiace, per farla più semplice e veloce. L’uomo forte, sintesi di ogni sessismo e di ogni pericolo politico.
Qualcuno addirittura rimpiange l’eccezione massima, la dittatura e la discriminazione sistematica, l’annientamento dell’altro che troviamo “eccessivo”.
A noi, invece, piacciono le regole e la Costituzione, non le eccezioni.
Le eccezioni sono le persone, non le norme.
Ci deve essere uguaglianza nella differenza per tutte e tutti. Senza eccezioni.
Ci vuole la politica, non i distinguo, il rispetto per le diversità.
Non ci vogliono leggi speciali, ci vogliono leggi universali.
Non il fanatismo, la laicità, che è così fuori moda, che mi è così cara.
Non i compromessi, sempre “al ribasso”, sempre escludenti, ma i patti, che non escludano nessuno.
I tempi sono maturi e Possibile lo dimostra ogni giorno.
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